BIOGRAPHY
"L’ arte è o plagio o rivoluzione."
- Paul Gauguin -
"Di ogni verità anche il suo contrario è vero. "
- Herman Hesse -
Benedetta Spagnuolo nasce a Catania il 28 aprile 1983 da madre sicula e padre pugliese, ha iniziato a studiare arte dall’età di 14 anni, conseguendo, nel 2002, il diploma all’Istituto d’arte in catalogazione e rilievo dei Beni Culturali e Ambientali. Nel marzo 2008, consegue, con il massimo dei voti, la laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Catania.
Durante il suo percorso di vita, unisce elementi come la scultura, il teatro, la danza e la fotografia, ed è proprio quest’ultima che rappresenta per lei la base per un innovativo ed eclettico percorso artistico, che racchiude in sé molte sfaccettature; da qui che inizia a lavorare come artista a tempo pieno.
Per lei la fotografia rappresenta "il parallelismo costante di tutti gli opposti", dove la concettualità si trasforma in materia attraverso l'obiettivo fotografico. L’artista, lavorando quasi sempre attraverso autoscatti, diviene attrice e performer su set ben costruiti e ricercati; appare, dinanzi agli occhi dell’osservatore, ironica, sensuale o malinconica.
Soggette allo sguardo dell’osservatore, sono spesso anche le sue bambole di porcellana che vengono truccate, plasmate e messe in posa come fossero attrici dai mille volti.
Tra le pubblicazioni più importanti del suo lavoro artistico, troviamo quella inserita nel volume di Giorgio Bonomi: “Il corpo Solitario II”; uno dei suoi ultimi progetti “I cook (for) you” del 2014, è presente nella collezione permanente presso l'Archivio Italiano dell'autoritratto (Musinf).
Dal 2009 si avvicina al mondo curatoriale ed inizia così a scrivere i suoi primi pezzi critici e si dedica a tempo pieno all’organizzazione di eventi; fonda successivamente anche “Artisti Italiani - arti visive e promozione”, associazione che opera su tutto il territorio nazionale e si occupa di tutti gli aspetti promozionali dell’arte contemporanea.
Tra i testi più incisivi, scritti finora, troviamo “L’Androgino come icona dal ‘900 ad oggi - Tra mito, spettacolo e fotografia”, tema sviluppato già nel 2007 e ripreso successivamente in una riedizione nel 2014; mentre tra le collaborazioni più di spicco citiamo quella con Celeste Prize 2017.
Attualmente lavora come critico e curatore artistico ed è contributor presso la rivista “Juliet Art Magazine”.
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Born in Catania on the 28th April 1983 and brought up by Sicilian mother and Apulian father, Benedetta started her studies when she was 14, receiving, in 2002, the Diploma at the Art Institute in Cataloguing and Survey of Cultural and Environmental Assets. In March 2008, she graduated with merit at the Academy of Fine Arts in Catania.
During her life path, she combines different elements such as sculpture, drama, dance and photography, and right the latter represents for her the foundation for an innovative and eclectic artistic path, which holds several facets; from here, she starts working as a full-time artist.
For Benedetta, photography represents "the constant parallelism of all opposites”, where conceptuality turns into matter through the camera lens. The artist, working usually with self-timers, becomes actress and performer on well-built and sophisticated sets; she seems, before the observer’s eyes, ironic, sensual and gloomy.
Her china dolls are often subjected to the observer’s gaze too; make-up is put on them, they are shaped and positioned as they were actresses with a thousand faces.
The most relevant publications of her artistic work include the one published on Giorgio Bonomi’s volume: “Il corpo Solitario II”; one of her last projects “I cook (for) you” (2014) appears in the permanent collection in the Italian Archive of self-portrait (Musinf).
In 2009, Benedetta approached the curators’ world, started to write her first reviews and fully dedicated herself to the organization of events. Successively, she founded also “Artisti Italiani - arti visive e promozione”, an Italian association that works throughout Italy and deals with all the promotional aspects of contemporary art.
Among the most significant texts, written so far, we find “L’Androgino come icona dal ‘900 ad oggi - Tra mito, spettacolo e fotografia”, (related to the androgynous between myths, entertainment and photography) a theme already covered in 2007 and redeveloped successively in a reissue on 2014; among her major collaborations is the Celeste Prize 2017.
Currently, she works as critic and art curator, and she is a contributor for the magazine “Juliet Art Magazine” too.